Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro della
globalizzazione.
I manufatti provenienti da Cina India e Nord’Africa costano
meno, i commercianti ordinano la merce dalle aziende di quei paesi per poterle
rivendere a prezzi più bassi. I politici, che parlano spesso delle aziende
senza averci mai lavorato, sono molto preoccupati.
Fino a quando va in crisi qualche piccola azienda manifatturiera
poco importa. E’ addirittura possibile trarne vantaggio esprimendo la propria
solidarietà, e attribuendo all’avversario politico la responsabilità. Tutta
ordinaria amministrazione politica. Il problema vero però è un altro; il calo
della produzione e conseguentemente dell’occupazione ha fatto diminuire anche
le tasse incassate dallo Stato, sono state emanate manovre correttive, gli
stati che avevano i conti in ordine e un apparato efficiente ne hanno sofferto
meno, quelli meno organizzati hanno pagato un prezzo più alto.
I provvedimenti restrittivi hanno fatto peggiorare il tenore
di vita. L’ottimismo imperante, tipico del venditore incapace di produrre, è
stato impietosamente smentito. E’ finita sotto accusa la cosiddetta
intellighenzia, se così si può definire.
Ripensando a certe leggi approvate e allo stile di gestione
della pubblica amministrazione che, non bisogna mai dimenticarlo, rappresenta
la più grande azienda di ogni paese, il termine intellighenzia sembrerebbe
inappropriato.
Così è la vita, ma occorre guardare avanti e magari sforzarci
per prevenire nuove modelli inadeguati che prendono il posto o si aggiungono a
quelli esistenti.
In politica, purtroppo anche la stupidità è una risorsa, può
essere utilizzata per attirare consenso o abbassare il livello medio d’intelligenza
del partito; consentendo a personaggi mediocri di diventare leader e a qualche
opportunista di fare carriera. E’ risaputo che nel mondo dei ciechi è beato chi
ha un occhio.
Quante volte abbiamo sentito parlare di diminuire il costo
della politica. I relatori più qualificati sono i politici in prima persona, il
loro primo pensiero, da non ammettere pubblicamente, è quello di mandare a casa
i propri avversari, poi magari anche qualche concorrente all’interno del
proprio partito.
Nessun relatore ha mai detto che le aziende sono diminuite
mentre i partiti aumentano sempre. E’ facile intuire che si dovrebbe andare
nella direzione opposta.
Forse è il caso di nominare all’interno dei partiti il capo
del personale che si ponga l’obiettivo di migliorarne l’efficienza. Non serve
un manager visibile dovrebbe essere preparato magari proveniente dall’estero,
da quei paesi in cui i partiti sono pochissimi e hanno tradizioni longeve.
Se avessimo un partito di destra e uno di sinistra, anziché
avere tante destre e tante sinistre, non sarebbe nemmeno necessario approvare
una nuova legge elettorale; i nostri parlamentari anziché dedicare la loro vita
a tessere la tela di Penelope e disquisire fra Mattarellum, Porcellum e
Italicum, potrebbero dedicarsi ad attività più utili.
Ma questo spaventa molti nostri politici, il capo del
personale non va bene e non si parli di fusioni fra partiti. Finché si parla di
Fiat / Crysler o di Intesa / Sanpaolo è un conto ma la politica non va
globalizzata. E’ in gioco la democrazia, le regole devono consentire di
esistere a tutti i partiti che nascono, fossero anche diecimila (cinquemila
destre e cinquemila sinistre), ovviamente tutti costoro rimangono fermamente
convinti di rappresentare l’intellighenzia.
Ho iniziato parafrasando il manifesto del partito comunista
scritto verso la metà del 1800 da Marx ed Engels, termino con una frase scritta
dal professore e filosofo marxista Aldo Zanardo nell’introduzione alla
traduzione in italiana di un’altra opera degli stessi autori: La Sacra famiglia
pubblicata in Italia nel 1972.
Il testo scritto da Marx ed Engels, prendendo come spunto le
pubblicazioni che trovarono spazio in Germania nelle riviste dell’epoca
(Allgemeine Literatur-Zeitung e Deutsch-Franzosiche Jarbucher), mise in risalto
le contrapposizioni intellettuali filosofiche economiche e religiose esistenti
fra alcuni filosofi facenti riferimento alla sinistra Hegeliana.
La frase scritta da Aldo Zanardo nell’introduzione dice
così:
Da un lato è
necessario rendersi conto che tutta la società esistente, inclusi i ceti colti,
le classi apparentemente rivoluzionarie, le forze apparentemente “soggettive”
forma una massa apatica, aspirituale, indolente, egoistica, incapace di
sostenere un principio e di volere realmente.
Entrambe gli schieramenti però sostenevano le proprie
ragioni ed ebbero ingloriose degenerazioni con il comunista Stalin e
l’anticomunista Hitler.
https://www.ibs.it/libri/autori/Moreno%20Mancini
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