martedì 25 settembre 2018

DIFFICOLTA’ POLITICHE

La notizia che il piano presentato per la ricostruzione del ponte Morandi non ha le necessarie coperture finanziarie è prontamente rientrata, il decreto andrà avanti.
L’obiettivo principale da raggiungere è assicurarsi che il lavoro sia eseguito a regola d’arte, il costo non sia esagerato e non si assista al consueto “Attacco alla diligenza” che troppe volte in passato ha caratterizzato la realizzazione di grandi opere.
In questa delicata situazione, i tecnici sono determinanti; i politici possono parlare fin che vogliono, ma sono costretti a fidarsi di loro.
Discorso analogo vale per altri capitoli di spesa, il rischio intravisto dai tecnici, compresi quelli che fanno parte della squadra di governo, è di avallare danni futuri, lasciando ad altri il compito di porvi rimedio, per non aver avuto il coraggio di smentire i politici più abili nell’attrarre consensi.
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/ 

giovedì 6 settembre 2018

I SOLDI DELLA LEGA

I giudici hanno detto che la Lega deve restituire 49 milioni di Euro frutto di frodi per le quali l’ex segretario Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito hanno subito condanne.
Non è detto che li abbiano potrebbero essere spariti o dirottati su qualche prestanome come fanno mafiosi e camorristi per non farseli sequestrare e costringendo la guardia di finanza a pignorare i beni immobili.
Anche se, risparmiando quattro milioni all’anno per aver tolto i vitalizi a ex parlamentari come Gino Paoli e Cicciolina in dodici anni si va a pari; considerando che per mantenere la parola data agli elettori, il governo potrebbe produrre danni peggiori lo Stato non può chiudere gli occhi, la Lega deve pagare. 
E’ di questi giorni la notizia che i consumi dei ricchi sono aumentati del tre percento mentre quelli dei poveri sono diminuiti dell’uno percento; introducendo la flat tax i consumo dei ricchi potrebbero aumentare maggiormente, tanto i poveri sono abituati tirare la cinghia, una tirata in più non farà certo male.
E’ previsto un incontro fra Berlusconi e il suo impiegato Salvini chissà cosa devono dirsi; Berlusconi per riconoscenza all’introduzione della flat tax potrebbe togliere la Lega dai guai acquistando la sede di via Bellerio e lasciando che la Lega ci rimanga pagando un affitto simbolico.
M5S non sembra in grado di aiutare più di tanto i partner di governo, al massimo per solidarizzare con Salvini che non gradisce che si chieda a lui di sanare danni causati dai suoi predecessori, Di Maio potrebbe avergli insegnato quella bella canzone napoletana: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…, chi ha dato, ha dato, ha dato…, scurdammoce ‘o passato simme ’e Napule paisà”.

 http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/

lunedì 3 settembre 2018

RATING DELL’ITALIA

Il rating sul debito pubblico, tripla B con outlook negativo, considera l’Italia meno affidabile rispetto a prima come debitore.
Le agenzie di rating aiutano chi presta denaro ai richiedenti.
Se uno stato o un’azienda ha la tripla A il creditore può stare tranquillo con due A un po’ meno, con una A ancora meno.
Quando si retrocede in B iniziano le preoccupazioni se si arriva in C il prestito può essere considerato inesigibile al pari di quelli concessi da alcune banche a clienti insolventi che poi hanno avuto bisogno di essere salvate per non recare danno ai risparmiatori.
L’analisi riguarda i titoli del debito pubblico, BOT CCT BTP e quant’altro ma, se la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi anche spettanze di altro genere rischierebbero di diventare crediti inesigibili e costringere lo Stato a dire: “In teoria avreste diritto a ricevere stipendi pensioni e pagamento delle fatture in pratica non vi diamo niente perché non sappiamo dove andare a prendere i soldi.
La ricetta per riportare il rating in serie A, è costituita da accortezza e competenza.
L’idea elettoralmente valida del ministro Salvini di indossare magliette con scritto “No Euro” non prova la sua competenza in materie economiche e finanziarie, alcuni suoi compagni di partito lo sanno bene ma lo hanno lasciato fare per poter contare su quella sua forza d’urto molto utile a sfondare il muro dei palazzi e insinuarsi al proprio interno.
La strategia leghista prescinde dai temi economici meglio parlare di diciassetti diociotti diciannovi e sperare che gli elettori non si pongano altri problemi.
Anche Di Maio non sembra molto convincente fino ad oggi anziché essersi occupato efficacemente di sviluppo economico, lavoro e politiche sociali si è prodotto in proclami, reprimende e giudizi.
I giudizi di Di Maio al pari diquelli espressi dagli uscieri dei tribunali, non hanno valore legale hanno però una sicura efficacia mediatica.

Il ministro Tria, decisamente più competente, cerca di dare messaggi rassicuranti, per i politici è sufficiente che si tranquillizzino gli elettori poi con la consueta maestrale scenografia e l’aiuto di qualche lavoratore dell’informazione costretto a diffondere notizie utili a manipolare il consenso, diranno che le agenzie sono manovrate dai soliti poteri forti.

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/