sabato 29 aprile 2017

Il processo mediatico

I processi celebrati negli studi televisivi, sulle colonne dei giornali e sui blog hanno poco a che vedere con quelli celebrati nei tribunali ma sono ormai diventati una forma di spettacolo gradita a chi segue gli svariati servizi.
Uno di questi processi è stato celebrato domenica scorsa, durante la trasmissione L’Arena condotta da Massimo Giletti.
I protagonisti sono stati: Gian Marco Chiocci, direttore del Tempo dal settembre 2013 dopo essere stato giornalista del Giornale Nuovo. L’avvocato Michele Sarno che si è presentato come difensore di Gianfranco Fini.
Negli studi erano presenti fra gli altri, l’on Simona Bonafè del Pd, Lucia Bergonzoni della Lega Nord e Massimo Giannini giornalista di Repubblica.
Dai dati mediatico/giuridici sono emersi i seguenti elementi.
Alleanza Nazionale, di cui Fini era il leader, prima che confluisse nel PDL, vendette un appartamento di proprietà del partito a una società gestita dalla famiglia Tulliani. Il prezzo di vendita, 300.000 Euro fu maggiore al valore di bilancio e AN registrò una plusvalenza.
Dopo l’allontanamento di Fini dal PDL, la società acquirente rivendette l’appartamento a circa 1.259.390 Euro oltre a ricevere sui propri conti bancari pagamenti effettuati da Francesco Corallo, detto anche re delle slot, interessato all’approvazione di una legge.
Nessuno ha chiesto all'acquirente perché abbia pagato un prezzo così alto per un appartamento di 45 mq.
Gianfranco Fini, subito dopo l’allontanamento dal PDL, è stato attaccato dal Giornale Nuovo tramite un articolo scritto da Gian Marco Chiocci.
La famiglia Tulliani si suddivise i proventi delle operazioni.
Su Giancarlo Tulliani, pende un mandato d’arresto per il reato di riciclaggio. L’arresto non può avvenire perché Giancarlo Tulliani è residente in Dubai.
L’avvocato Sarno ha dichiarato che Gianfranco Fini ha terminato di aver rapporti con Giancarlo Tulliani dal 2010.

SINTESI
Gian Marco Chiocci sostiene che Gianfranco Fini sia responsabile di tutte le transazioni operate dalla famiglia Tulliani, con la formula del “non poteva non sapere” tanto sgradita al suo ex capo Silvio Berlusconi.

L’avvocato Michele Sarno sostiene che a Gian Marco Chiocci sia stato comandato di attaccare Fini con due scopi ben precisi: screditare l’ex alleato divenuto avversario, attribuirgli la responsabilità delle norme che avvantaggiarono Francesco Corallo proposte e votate dal Governo presieduto da Silvio Berlusconi.

venerdì 21 aprile 2017

Attenzione al furto del cervello

Sulla prima pagina di un quotidiano è apparso un articolo intitolato:
2,8 milioni di poveri in più grazie a questi quattro.
Sotto il titolo appaiono in sequenza le facce di Monti Letta Renzi e Gentiloni, a sinistra in un formato molto più piccolo quella dell’autore seguita dall’articolo.

Un lettore ingenuo potrebbe pensare che se ci fosse stato l’autore dell’articolo al governo avrebbe fatto meglio e magari il giornalista ci fa anche un pensierino.

Nella nostra storia abbiamo avuto molti personaggi politici con un passato da giornalista.
Fra quelli del passato spiccano i nomi di Cavour Mussolini Gramsci Togliatti e De Gasperi; fra gli attuali abbiamo Lupi Salvini e Meloni e probabilmente ne dimentico altri altrettanto famosi.

Non è dato sapere se l’autore ha capacità di analisi necessarie per analizzare in profondità il fenomeno che descrive nell’articolo.

I suoi ammiratori ne possono essere convinti, i detrattori invece pensano che l’articolo in questione sia una riedizione del luogo comune: “Piove governo ladro”.

L’esatta chiave di lettura di questo fenomeno è da ricercarsi nella situazione finanziaria di molte testate giornalistiche.

Difficilmente un giornale riesce ad avere i conti in ordine grazie alle vendite in edicola e on line, un grande aiuto arriva dalla pubblicità e talvolta, in modo non sempre lecito, ci sono altri tipi di finanziamento.

Per fare in modo che il finanziatore ne tragga vantaggio, i titoli devono coinvolgere il lettore altrimenti gli investimenti, pubblicitari e non, saranno dirottati su altre testate.

Come se non bastasse, il titolo riecheggia sul social network, tanti sprovveduti lo scambiano per una specie di vangelo e rinunciano a pensare, come se si fossero fatti rubare il cervello.

Il popolo che si fa rubare il cervello non può essere un popolo sovrano.

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lunedì 10 aprile 2017

Buona Pasqua politici

La primavera ormai è inoltrata, la Pasqua è vicina e il cuore dei nostri politici è pieno di buoni propositi.
Silvio Berlusconi, nell’intento di guidare Forza Italia alla riscossa, si è fatto riprendere mentre abbracciava un agnello. 
Avendo perso l’elettorato cattolico, che ha lasciato Forza Italia paragonando il partito alla brutta copia della Democrazia Cristiana, spera di conquistare i voti degli animalisti; l’onorevole Brambilla ne è lieta. 
Il riferimento è sempre Berlusconi, a costo di vederlo presiedere il consiglio dei ministri anche fra vent’anni aiutato da una badante fatta passare per fidanzata. 
Le altre vie sono meno percorribili, ha perso la scommessa di inserire nell’arco costituzionale gli ex missini, e assiste attonito alle penose discussioni fra l’ex segretario e l’ex tesoriere della Lega per capire dove finivano i soldi spariti. 
Fra le righe sembra leggere che la Lega nacque per consentire ad un gruppetto di furbacchioni di fare la bella vita a spese dei contribuenti italiani. 
Renzi invece vorrebbe produrre la bella copia della Democrazia Cristiana all’interno del PD ma la vecchia guardia non ci sta. 
Va bene che la rivoluzione comunista in Russia ha deposto uno zar di nome Nicola per trovarsene un altro zar che si chiama Vladimir Putin ma il Pd ha la sua storia da difendere. 
C’è il pericolo di ulteriori secessioni fra quelli che dormono tenendo sotto il cuscino il libretto rosso di Mao Tze Tung o il Capitale di Marx. 
Alfano e Casini in tal modo si sentono giustificati nel mantenere la stessa distanza fra destra e sinistra. 
M5S ha annunciato di essere pronto per governare. 
E’ apparso in pubblico Davide Casaleggio, titolare del 67% del miracoloso Blog che ha trasformato i pentastellati in una nuova classe dirigente che intende governare.

E’ legittimo interrogarsi come si chiamerà il prossimo movimento che proporrà di scalzare tutti i partiti esistenti compreso M5S.
Potrebbe essere il “Movimento a Quattro Stalle” con tanto di mucche e forconi. Camera è Senato ne hanno viste di tutti i colori ma se qualcuno vi introducesse le mucche sarebbe troppo, non ci sono i bagni adatti, e qualora si realizzassero non è facile convincere gli animali ad andarci, nemmeno con l’aiuto dell’onorevole Brambilla. 
Non è detto che ciò avvenga, è iniziata la settimana santa, viviamo la passione in pace. 
Ieri era la domenica delle palme, la chiesa ricorda come Gesù fu accolto dal popolo con manifestazioni di giubilo. 
Pochi giorni dopo però, chiese di liberare Barabba e mandare a morte Gesù. 
I potenti di quel tempo ingannarono il popolo convincendolo a cambiare idea. 
Buona Pasqua ai politici, soprattutto a quelli che amano l’Italia e gli italiani. Buona Pasqua anche a quelli che ingannano il popolo prodigandosi nel penoso tentativo di far credere che disonesti e incapaci militano nei partiti avversari. 
Se poi soltanto costoro decidessero di farsi da parte, sarebbe un bel modo di augurare buona Pasqua a tutta la popolazione.

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sabato 8 aprile 2017

Legittima difesa

La vicenda del barista ucciso a Budrio ha fatto alzare i riflettori sul diritto alla difesa.
La vittima, dopo aver disarmato il malvivente, ha usato il fucile come un bastone, voleva difendersi senza premere il grilletto,
Purtroppo il malvivente aveva anche una pistola, l’ha estratta freddando il barista. 
Era scontato che alcuni opportunisti della politica avessero utilizzato l’occasione per accaparrarsi un po’ di consenso.
Di fronte ad un episodio come questo, teorizzare l’impunità per chi trovandosi nella stessa situazione avesse ucciso l’aggressore rende popolari.
Chi ne parla ne trae vantaggio, chi lavora o frequenta in un esercizio aperto al pubblico no.
Basta farsi una semplice domanda: cosa avrebbe fatto lo stesso malvivente se la legge consentisse ai baristi e ristoratori di tenere un fucile carico sotto il bancone? 
La risposta è semplice, anziché minacciarlo col fucile, lo avrebbe ucciso subito, e i clienti avrebbero rischiato la stessa sorte.
Le leggi da far west forse è meglio che il rimangano nei film.

Budrio è famosa per le ocarine, il loro suono è gradevole, il rumore degli spari no.
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