Più si avvicina la data delle
elezioni e più la caccia al voto diventa intensa. Appaiono tante facce sui
manifesti stradali e aumentano le manifestazioni pubbliche.
Tutti i partiti affermano
che incapaci e corrotti militano nei partiti concorrenti, nel frattempo si stipulano
molti accordi più o meno leciti.
I più virtuosi cercano consenso elargendo
favori leciti ai loro sostenitori, si tratta di buoni posti di lavoro, apparizioni
in televisione, appalti, o semplificare l’iter di certe pratiche rallentate
dalla burocrazia che caratterizza la pubblica amministrazione.
Alcune aziende meno
virtuose sostengono finanziariamente le campagne elettorali dei loro amici che
sapranno come sdebitarsi a tempo debito.
Le aziende disoneste invece non
guardano in faccia a nessuno e non si fanno scrupoli nel favorire un clima di
scontro anche fisico.
Qualcuno sostiene che c’è più stupidità a estrema sinistra,
altri sostengono che ce n’è più a estrema destra.
A prescindere dalla
classifica possiamo affermare che troppi stupidi s’interessano di politica.
I
politici corrotti o meno capaci, ne approfittano, possono almeno affermare di non
essere violenti, i corrotti sono furbi gli incapaci sono affetti da una
stupidità pacifica.
In certe organizzazioni militano emarginati in stretta
relazione con la malavita organizzata.
Ogni tanto i loro capi anziché mandarli
a vendere droga o estorcere denaro gli comandano di partecipare a
manifestazioni in cui è difficile incontrare galantuomini.
Alcuni di loro
riescono a far carriera e trovare spazio in un partito pseudo civilizzato, altri avranno una sorte peggiore.
Nel frattempo negli Stati Uniti infiamma il
Russiagate.
Trump non ha perso tempo nell’affermare che si tratta di
un’iniziativa russa in chiave anti americana.
Praticamente Trump ha ammesso che
il peggior danno che la Russia poteva portare agli Stati Uniti è stato quello
di penalizzare Hyllary Clinton per favorire l’elezione del peggior presidente
della storia americana.