lunedì 3 settembre 2018

RATING DELL’ITALIA

Il rating sul debito pubblico, tripla B con outlook negativo, considera l’Italia meno affidabile rispetto a prima come debitore.
Le agenzie di rating aiutano chi presta denaro ai richiedenti.
Se uno stato o un’azienda ha la tripla A il creditore può stare tranquillo con due A un po’ meno, con una A ancora meno.
Quando si retrocede in B iniziano le preoccupazioni se si arriva in C il prestito può essere considerato inesigibile al pari di quelli concessi da alcune banche a clienti insolventi che poi hanno avuto bisogno di essere salvate per non recare danno ai risparmiatori.
L’analisi riguarda i titoli del debito pubblico, BOT CCT BTP e quant’altro ma, se la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi anche spettanze di altro genere rischierebbero di diventare crediti inesigibili e costringere lo Stato a dire: “In teoria avreste diritto a ricevere stipendi pensioni e pagamento delle fatture in pratica non vi diamo niente perché non sappiamo dove andare a prendere i soldi.
La ricetta per riportare il rating in serie A, è costituita da accortezza e competenza.
L’idea elettoralmente valida del ministro Salvini di indossare magliette con scritto “No Euro” non prova la sua competenza in materie economiche e finanziarie, alcuni suoi compagni di partito lo sanno bene ma lo hanno lasciato fare per poter contare su quella sua forza d’urto molto utile a sfondare il muro dei palazzi e insinuarsi al proprio interno.
La strategia leghista prescinde dai temi economici meglio parlare di diciassetti diociotti diciannovi e sperare che gli elettori non si pongano altri problemi.
Anche Di Maio non sembra molto convincente fino ad oggi anziché essersi occupato efficacemente di sviluppo economico, lavoro e politiche sociali si è prodotto in proclami, reprimende e giudizi.
I giudizi di Di Maio al pari diquelli espressi dagli uscieri dei tribunali, non hanno valore legale hanno però una sicura efficacia mediatica.

Il ministro Tria, decisamente più competente, cerca di dare messaggi rassicuranti, per i politici è sufficiente che si tranquillizzino gli elettori poi con la consueta maestrale scenografia e l’aiuto di qualche lavoratore dell’informazione costretto a diffondere notizie utili a manipolare il consenso, diranno che le agenzie sono manovrate dai soliti poteri forti.

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/

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