martedì 28 agosto 2018

AUTOSTRADE PER L’ITALIA

Dopo la terribile notizia del crollo del ponte a Genova, Di Maio adottando il consueto stile giudicante, ha tuonato che sarà revocata la concessione alla Società Autostrade, Toninelli più guardingo ha detto che la questione sarà esaminata.
I lavoratori della società non devono preoccuparsi, potrebbero addirittura diventare pubblici dipendenti in aggiunta a quelli che sarà necessario assumere perché in Italia le aziende pubbliche hanno sempre più bisogno di personale rispetto a quelle private.
La scelta toccherà ai ministri competenti sperando che la commissione europea non abbia niente a ridire sull’equilibrio finanziario spesso messo in crisi dalla cattiva gestione delle aziende statali.
M5S forse ritiene che il problema dell’efficienza nel pubblico impiego sia già risolto, il nepotismo è stato debellato, non ci sono più primari che in ospedale sono conosciuti soltanto perché una targhetta indica il loro nome fuori da uno studio aperto soltanto per le pulizie, perché loro devono impiegare il loro prezioso e ben remunerato tempo ad incontrare gli informatori medico scientifici davanti ad un bel piatto di ostriche o a partecipare a convegni “scientifici” organizzati nelle isole caraibiche.
Alcuni parlamentari per solidarietà, sprecano il loro tempo presentando migliaia di emendamenti alla camera e al senato o, nel caso siano parlamentari europei, vanno a Bruxelles bevono una birra, non presenziano a nessuna seduta e poi tornano in Italia dicendo che l’Europa non capisce niente.
In tutta questa bagarre è doveroso pensare ai camionisti, principali fruitori delle autostrade; a loro non interessa troppo chi ci sia al governo, si accontenterebbero di avere autostrade scorrevoli e sicure; il loro lavoro è utile, è il caso di ringraziali senza dimenticare che se fossero efficienti al pari di certi specialisti della parola, gli scaffali dei supermercati sarebbero vuoti.


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