Quella sui vertici della Rai è una
partita molto più complessa rispetto a quanto possa apparire.
A prescindere dai nomi la questione è
di natura strategica.
Volente o nolente la Rai detiene il
più alto bacino d’ascolto, gestirla significa avere in mano un efficace
strumento per far credere agli italiani ciò che fa più comodo.
Anche se gli italiani non ne vano
entusiasti, per affermarsi nel mestiere di politico bisogna essere abili con le
parole e avere spazi mediatici per poter parlare, pertanto il controllo degli
strumenti di comunicazione è fondamentale. Ovviamente per questioni politiche è
possibile utilizzare ogni tipo di messaggio.
Immagino che agli italiani piaccia sentire
lo spot che invita la popolazione a non acquistare prodotti contraffatti.
Si potrebbe con un analogo messaggio
invitare gli ascoltatori a non effettuare acquisti presso quegli esercizi che
non rilasciano scontrini o li rilasciano volutamente d’importo notevolmente
ridotto (Tipo due Euro anziché venti).
Considerando che la stima
dell’evasione fiscale si aggira intorno ai cento miliardi di Euro l’anno se
grazie alla propaganda ne recuperassimo soltanto il dieci percento incamerando
fra iva e imposte sul reddito quattro miliardi l’anno il beneficio per lo Stato
sarebbe mille volte superiore a quello ottenuto ricalcolando i vitalizi.
Ad alcuni politici però potrebbe
stare a cuore il bacino d’utenza e pensano se al loro partito convenga o meno
accanirsi contro costoro.
I lavoratori e i pensionati che pagano
regolarmente le tasse e l’iva quando si recano al supermercato a fare la spesa
vedono questi “Galantuomini” come parassiti.
Chi lavora in Rai gode di prestigio e
di una certa libertà però, soprattutto per i lavoratori con partita iva, con il
cambiare dei palinsesti, cambiano spesso anche i personaggi. L’altro aspetto
gradito ai politici è la possibilità di trasformare ogni loro apparizione in
uno show, ricordiamo tutti la sedia girata da Berlusconi davanti a Giletti; nel
linguaggio non verbale significava: “Se mi neghi la possibilità di trasformare
quest’apparizione in uno show pubblicitario me ne vado e poi saranno cavoli
tuoi”.
Le vicende che riguardarono il povero
Enzo Biagi e Michele Santoro testimoniano che Berlusconi non scherzava.
E’ bene che la Rai sia gestita da
professionisti, capaci di gestire le risorse e attirare gli investimenti
pubblicitari; evitando se possibile di mandare in onda gli spot che parlano di
diarrea flatulenza e meteorismo alle ore dei pasti.
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