Lo scioglimento delle camere alla fine dell’anno e
la conseguente corsa verso nuove elezioni porta alla memoria la bella canzone
del povero Lucio Dalla uscita nel 1979: “E senza grandi disturbi qualcuno
sparirà saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età” Nei partiti per
fortuna ci sono molti onesti servitori dello Stato intenti a creare un servizio
alla collettività ma la presenza di furbi e cretini purtroppo perdura nel
tempo, pertanto, a distanza di tanti anni quella canzone è ancora di grande
attualità.
La grande frammentazione del nostro “sistema
partitico” è un’opportunità per furbi e cretini; più sono i partiti, più sono
le porte che consentono loro di insinuarsi nelle istituzioni dello Stato. Per
riuscirci elaborano vere e proprie strategie di marketing, è risaputo che un
abile pubblicista riesce anche a vendere un pettine ad un uomo calvo e magari a
convincere il titolare di un’azienda di trasporti a sostituire tutti i vecchi
autotreni con dei motocarri. Berlusconi che da giovane si è laureato con una
tesi intitolata “Il contratto di pubblicità per inserzione” ha in seguito
affinato la sua specializzazione di pubblicista nella loggia massonica P2 che,
a prescindere da quanto rappresentò nella storia politica italiana, significa
Propaganda 2. Anche i più incalliti oppositori devono riconoscere che pur non
avendo raggiunto obiettivi apprezzabili come capo del governo è da annoverare
fra i migliori pubblicisti politici di tutti i tempi.
Matteo Salvini e Giorgia Meloni si prestano
volentieri a raccattare per suo conto i voti di razzisti e nostalgici fascisti
auspicando un grande ritorno del leader che consente loro di rimanere nella
casta.
La crociata contro lo Ius soli, è stata una grande
idea.
Negare la cittadinanza significa non consentire di votare,
a una fascia di popolazione che vede i partiti di destra nello stesso modo in
cui gli afroamericani vedono il Ku Klux Klan.
Il Grillo parlante invece, essendo sfuggito al
pinocchio di Benigni che lo aveva eliminato con una martellata, e puntando sul
fatto che non è facile appurare quale sia il tasso di furbizia e cretineria
imperante nel movimento, ha bandito un concorso su chi è più bravo a dire che i
vitalizi vanno eliminati.
Virginia Raggi che è avvocato, tace guardando
l’albero di natale che non ha convinto troppo i romani sulla sua capacità di
fare buoni affari seppure in assoluta onestà.
Non conviene dire che i diritti acquisiti anche in
virtù di leggi scellerate votate dai furbi e cretini di allora, non si possono
toccare.
La propaganda ha la precedenza su tutto.
Buona campagna elettorale.
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