I due leader del partito populista
italiano hanno bisogno di tempo.
Gli ostacoli che rallentano il loro
cammino sono di vario tipo.
Dopo il via libera di Berlusconi che
ha autorizzato la Lega ad allearsi con M5S, il Presidente Mattarella, citando
Einaudi, ha affermato che svolgerà il ruolo che gli assegna la costituzione che
può consistere anche nel non promulgare le leggi approvate dal parlamento.
L’ostacolo più grande è l’accordo da
trovare fra chi e bravo a parlare e chi sa fare i conti.
La Comunità Europea ha ritenuto utile
far sentire la sua voce, Matteo Salvini, tanto per non smentirsi, ha recitato la
poesia dell’inaccettabile ingerenza che si può tradurre in una serie di diritti
rivendicati:
· diritto di far fallire l’Italia,
· diritto di svalutare l’Euro tanto da pagare la benzina 10 Euro
al litro
· diritto di optare pe una nuova moneta che non verrà accettata
neanche da quelli che fanno il gioco delle tre carte.
Per pura coincidenza lo spread è
salito nuovamente aumentando il costo degli interessi sul debito pubblico che
ha sforato i 2.300 miliardi di Euro.
E’ difficile credere che a fronte
delle maggiori uscite necessarie per mantenere le promesse elettorali, il
partito populista sappia risparmiare così tanto da invertire la tendenza e
tranquillizzare i creditori.
Coloro che hanno prestato il denaro
allo Stato, se ne hanno bisogno, vorrebbero anche riaverlo indietro.
Noi elettori aspettiamo pazientemente
e speriamo che alla fine riescano a nominare un governo utile alla popolazione.
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