domenica 27 maggio 2018

AFFRONTO O VIA DI FUGA?

Il teatrino della politica ci ha riservato un colpo di scena.
Il Presidente Mattarella, a cui la costituzione impone di firmare i decreti di nomina per tutti i ministri assumendosene la responsabilità, ha negato il proprio assenso a nominare il professor Savona ministro dell’economia.
Il professor Giuseppe Conte, che aveva accettato l’incarico di premier con riserva, ha rimesso il mandato nelle mani del presidente.
Considerando che la sostenibilità delle promesse rappresenta il tallone d’Achille della formazione giallo verde, è legittimo pensare che, proporre il professor Savona, sia stato un escamotage per mantenere il privilegio di dire senza assumersi l’onere di fare.
Luigi Di Maio ha tuonato contro Mattarella, proponendo l’impeachment.
Quando tentò di prendere la laurea in giurisprudenza probabilmente non ha passato l’esame di diritto costituzionale.
Se qualche università istituisse un corso di laurea in giustizia mediatica, forse il nostro amico Luigi riuscirebbe a laurearsi.
Qualche giornale tedesco ci ha attaccato dandoci degli scrocconi aggressivi.
Avere sul nostro territorio diverse formazioni malavitose che sono state abili ad infiltrare i loro accoliti nei partiti politici non ci aiuta a mantenere alta la nostra reputazione.
Nessuna legge vieta di calcare la mano fino a dire vere e proprie stupidaggini, certi giornalisti così come certi politici le dicono regolarmente; ai giornali serve per aumentare tiratura e investimenti pubblicitari ai politici per diventare famosi e continuare a vivere di politica. 

Chi mette insieme le due professioni raddoppia la dose.

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