L’ultima idea avuta da Berlusconi per rilanciare quello che
lui definisce il centrodestra è di affidarsi a Sergio Marchionne.
Marchionne è stato un manager di successo, non è mai stato
sfiduciato, ha operato da indiscusso protagonista nel ramo industriale a
differenza di Berlusconi che deve gran parte della sua fortuna alla vendita di
spazi pubblicitari in televisione.
Il comparto industriale è quello che produce la vera
ricchezza e consente di vivere a chi lavora nei comparti secondari: commercio,
trasporti, pubblico impiego, banche, assicurazioni e pubblicità.
Il comparto pubblicitario è utile ma meno necessario degli
altri; è pagato dai consumatori finali, esalta le qualità del prodotto ma non
lo migliora anzi può trarre in inganno il consumatore incauto che si fida
troppo della spettacolarità dello spot anziché ragionare sull’utilità
dell’acquisto e la congruità del prezzo.
Marchionne ha detto di no.
Non ha mai avuto difficoltà ne trattare con gli azionisti, i
dipendenti di un grande azienda e i sindacati; non è certo di sinistra però ha
detto no.
Berlusconi dovrà contare su quelli che gli sono fedeli o che
fingono di essere tali per convenienza.
Se Marchionne avesse accettato, sarebbe stato un bel botto.
Avrebbe scoraggiato la candidatura di Salvini arginando l’
avanzata della Lega Nord.
Bisogna riconoscere un merito speciale ad alcuni oratori
ultrasessantenni di Forza Italia che si prodigano a far da spalla a certe
dichiarazioni leghiste; è come se dicessero: “Non sono dei fulmini ma neanche
da buttar via” .
I colleghi più giovani ne traggono beneficio, possono
tacere, evitando di compromettersi.
Salvini però ha rivolto ancora l’attenzione al Movimento a 5
Stelle; dicendo: “Mai dire mai”.
Che voglia proporsi come attore per interpretare James Bond?
Beppe Grillo, che l’attore lo sa fare bene, potrebbe vestire i panni del numero
1 della SPECTRE.
Nessun commento:
Posta un commento