mercoledì 12 luglio 2017

Il rilancio del centro destra

L’ultima idea avuta da Berlusconi per rilanciare quello che lui definisce il centrodestra è di affidarsi a Sergio Marchionne.

Marchionne è stato un manager di successo, non è mai stato sfiduciato, ha operato da indiscusso protagonista nel ramo industriale a differenza di Berlusconi che deve gran parte della sua fortuna alla vendita di spazi pubblicitari in televisione.

Il comparto industriale è quello che produce la vera ricchezza e consente di vivere a chi lavora nei comparti secondari: commercio, trasporti, pubblico impiego, banche, assicurazioni e pubblicità.

Il comparto pubblicitario è utile ma meno necessario degli altri; è pagato dai consumatori finali, esalta le qualità del prodotto ma non lo migliora anzi può trarre in inganno il consumatore incauto che si fida troppo della spettacolarità dello spot anziché ragionare sull’utilità dell’acquisto e la congruità del prezzo.

Marchionne ha detto di no.

Non ha mai avuto difficoltà ne trattare con gli azionisti, i dipendenti di un grande azienda e i sindacati; non è certo di sinistra però ha detto no.

Berlusconi dovrà contare su quelli che gli sono fedeli o che fingono di essere tali per convenienza.

Se Marchionne avesse accettato, sarebbe stato un bel botto.

Avrebbe scoraggiato la candidatura di Salvini arginando l’ avanzata della Lega Nord.

Bisogna riconoscere un merito speciale ad alcuni oratori ultrasessantenni di Forza Italia che si prodigano a far da spalla a certe dichiarazioni leghiste; è come se dicessero: “Non sono dei fulmini ma neanche da buttar via” .

I colleghi più giovani ne traggono beneficio, possono tacere, evitando di compromettersi.

Salvini però ha rivolto ancora l’attenzione al Movimento a 5 Stelle; dicendo: “Mai dire mai”.

Che voglia proporsi come attore per interpretare James Bond? Beppe Grillo, che l’attore lo sa fare bene, potrebbe vestire i panni del numero 1 della SPECTRE.




Nessun commento:

Posta un commento