lunedì 24 luglio 2017

Lavoratori e schiavi

Più di una volta abbiamo sentito parlare del caporalato, una pratica assimilabile alla schiavitù tramite la quale proprietari terrieri disonesti, con la complicità di delinquenti abituali, sfruttano persone bisognose, in prevalenza extracomunitarie, per abbassare il costo del lavoro.

Ovviamente si tratta di lavoro sommerso a fronte del quale Inps e Agenzia delle Entrate non incassano neanche un Euro.

Ci sono altre attività illegali con caratteristiche simili: commercianti di armi e sostanze stupefacenti, sfruttatori di prostitute, aziende che riforniscono di merce i cosiddetti “Vu Cumprà”, imprenditori edili che lavorano senza emettere fattura; queste due ultime attività fanno concorrenza sleale alle aziende oneste oltre a non versare tasse all’Inps e all’agenzia delle entrate.

Il modo più efficace per combattere il fenomeno consiste nello stroncare l’attività di questi imprenditori disonesti senza dimenticare che potrebbero essere loro i trafficanti di uomini.

Purtroppo abbiamo anche scoperto che alcuni di loro erano collusi con certi politici.

Non serve scandalizzarsi, politica e imprenditoria si parlano può anche accadere che il politico non si accorga di aver a che fare con un delinquente.

Nel caso avvenuto ad Acquaviva Delle Fonti invece era tutto chiaro.
Un assessore onesto dopo aver intascato una tangente, rigorosamente in contanti, si è recato dalla guardia di finanza, consentendo loro di arrestare corrotti e corruttori.

Queste pratiche in Italia hanno origine antica, molti delinquenti si sono insinuati nella politica, con lo scopo di gestire il potere come meglio gli conveniva.


Una delle rappresentazioni più efficaci di questo fenomeno è presente nel film di Lina Werthmùller “Mimì metallurgico ferito nell’onore” nel quale appaiono, sulle note dell’inno tricolore, alcuni imprenditori un sindacalista e un religioso contraddistinti da una caratteristica comune: hanno tre nei disposti a forma di triangolo a fianco della bocca e il povero Mimì, operaio metallurgico, ne è soggiogato.

L’uomo con tre nei, rappresenta il potere corrotto che riesce ad insinuarsi in organizzazioni diverse, anche opposte fra loro.

Sembra scontato che fra le persone che può avvantaggiare ci siano aspiranti politici, giornalisti e commentatori a patto che sostengano gli interessi di parte.

Sarà sua cura chiedere ai personaggi più conosciuti di agire con moderazione, a quelli meno noti invece si può chiedere anche di essere bugiardi violenti e scurrili.

I cavalli di razza non si prestano a questi giochi, i brocchi senza speranze invece, sperano vivamente d’incontrare l’uomo con i tre nei, per loro è una manna dal cielo.

Non è un caso che negli stati in cui questi fenomeni sono quasi inesistenti il tenore di vita sia più alto e il livello di tassazione più basso.



http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/biografia/312105/esodato-3/

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