venerdì 16 marzo 2018

Vincitori e vinti di destra

La composizione del nuovo parlamento ci ha riservato qualche sorpresa, non ci sono più Angelino Alfano e Roberto Maroni che non si sono candidati decidendo di fare altro.
Umberto Bossi invece tiene duro, per i suoi sostenitori il fondatore della Lega (non più nord) è stato perseguitato dai giudici, i veri delinquenti sono gli extracomunitari che fanno la pipì fuori dai gabinetti nei pressi della stazione centrale di Milano.
Bossi rimane Senatore, avrà il suo seggio e sarà pagato profumatamente per dire si o no quando c’è la votazione.
La condanna è invece costata cara a Roberto Formigoni che, al contrario di Bossi, non è stato sostenuto e ha lasciato il parlamento.
Matteo Salvini, con Berlusconi ridotto ai minimi termini, è diventato il capofila della formazione di destra, quelli che non lo stimano sono costretti ad accettarlo. La sua amica Giorgia Meloni invece è raggiante e può cantare “Fratelli d’Italia” sperando che l’Italia non si desti e si chieda come mai un partito così piccolo, prima fuso poi separato da Forza Italia, è stato coinvolto in diversi scandali grazie ai vari Fiorito, Alemanno, Carminati, e Tulliani.
Pe adempiere al suo ruolo di leader, Salvini intende lasciare il parlamento Europeo.
Quando Bossi lanciò la lega Nord, al grido di: “Roma ladrona”, i leghisti sostenevano che il nord manteneva il sud; molti abitanti di alcuni stati del nord Europa piccoli ma virtuosi come l’Olanda il Belgio e la Danimarca, dicono le stesse frasi riguardo all’Italia.
Salvini ha sempre perorato con orgoglio le ragioni dell’Italia, ma intende lasciare ai suoi amici Marine Le Pen e Nigel Farage il compito di edificare un’Europa adattata ai loro slogan di stampo nazionalistico.
Se abbiamo trentamila guardie forestali dove ne basterebbero tremila, i nostri agenti possono sempre andare a funghi.
Se decuplicheremo anche le guardie marine (chissà quanti voti in cambio) per prevenire gli sbarchi, nel caso in cui non trovino i natanti pieni di migranti possono sempre passare il tempo pescando.
Il programma prosegue con la diminuzione delle tasse, e l’abolizione della legge Fornero senza dimenticarsi di uscire dall’Euro anziché essere cacciati perché rischiamo di far diventare carta straccia le banconote utilizzate dagli altri partner europei.

Infine i tempi della giustizia; che motivo c’è per celebrare i processi in tempi brevi togliendo a tanti “Galantuomini” la possibilità di ottenere l’assoluzione per decorrenza dei termini?

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