Alla prima seduta del parlamento non
si è approvato niente.
Non c’è stato bisogno di migliaia di
emendamenti per vanificarla, è stato sufficiente il disaccordo.
Il veto a Romani imposto da M5S e
accettato dalla Lega ha fatto arrabbiare gli amici di Forza Italia.
Per e strade di Roma è apparso un
dipinto che ritrae Salvini e Di Maio mentre si baciano.
Qualcuno parla di crisi a destra ma è
improbabile, nella Lega ci sono i voti, in Forza Italia ci sono i soldi e mezzi
di comunicazione, faranno presto la pace.
Intanto la gita premio in parlamento
prosegue, i neofiti si fanno i selfie i veterani tirano a campare.
Chissà come sarà la partita per la nomina
del governo; la maggioranza sarà analoga a quella dei governi del quinquennio
precedente, cambiano soltanto i nomi dei partiti.
I componenti della maggioranza diranno
che è normale, gli oppositori sosterranno che si tratta di un inciucio.
Avrà ragione colui che saprà
inventare lo slogan più accattivante per convincere gli elettori. M5S è in
grado di dare lezioni a tutti, persino Putin prima di essere riconfermato per
il suo quarto mandato si è interessato ai sistemi di comunicazione di M5S,
considerando i problemi che gli piovono addosso per l’alto tasso di mortalità
fra i suoi oppositori prendere lezioni dai nostri amici di M5S gli gioverebbe
per il futuro.
Tornando a casa nostra, se dovessero
mancare risultati apprezzabili tutti i partiti potranno sostenere che è colpa
degli altri.
La prima decisione riguarda il
leader? Salvini? Di Maio? Un personaggio di garanzia?
I componenti del governo precedente
sono fuori discussione, anche i personaggi troppo vicini a Berlusconi non
godono di troppa simpatia, Monti e Draghi bravi ma poco compatibili.
Servirebbe di un personaggio nuovo, al
di sopra delle parti, informato sulla politica italiana, gradito al pubblico,
non compromesso in nessun episodio sospetto.
Maurizio Crozza potrebbe andar bene
ma non gli conviene, rischierebbe di essere sostituito da un altro comico che
sbeffeggerebbe lui.
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