domenica 10 giugno 2018

BACCHETTA MAGICA

Il governo non perde un’occasione per dirci che riuscirà ad abbassare le tasse e spendere più denaro per abrogare la Legge Fornero ed erogare il reddito di cittadinanza.
Lo stile del nostro governo si discosta molto da quello utilizzato da Winston Churchill nel 1940; lo statista britannico promise lacrime, sudore e sangue ma la Gran Bretagna vinse la guerra, liberò l’India dalla condizione coloniale e progredì diventando uno di quegli stati europei che offrono interessanti opportunità a tanti giovani brillanti anche italiani mentre l’Italia non costituisce un’opportunità per giovani degli stati che accolgono i nostri.
In Italia l’ufficio di collocamento che funziona meglio, è quello di cui si servono i politici, chi sceglie un altro percorso incontra più difficoltà.
Per raggiungere grandi traguardi senza soffrire servirebbe il ministero della bacchetta magica.
Un possibile ministro potrebbe essere il divino Otelma, simpatico personaggio televisivo, ma fra tanti piccoli imprenditori che acquistano spazi pubblicitari sulle televisioni private per vendere i numeri fortunati agli scommettitori, è possibile trovare il ministro adatto e anche qualche sottosegretario.
Se l’iniziativa non dovesse funzionare, avremmo aiutato e gratificato qualche piccolo imprenditore.
Senza la bacchetta magica, i novelli governanti, che accettano di buon grado il titolo di populisti, rischiano di trasformarsi in un partito sfascista.
Non sarebbe una novità, alcuni avversari di Winston Churchill avevano lo stesso stile, in patria evocavano lo spirito nazionalistico ma intanto vendevano armi, viveri e attrezzature all’esercito e portavano i soldi ricavati all’estero con l’intento di espatriare, godersi la vita e lasciare al popolo l’onere di ricostruire.
Il presidente del consiglio, apparendo fra Di Maio e Salvini, riporta alla memoria la commedia goldoniana Arlecchino servitore di due padroni.
I vicepremier però devono tenerselo buono, in caso di insuccesso, l’avvocato diverrà utile per trovare le attenuanti.
Durante l’imminente G7 Giuseppe Conte incontrerà Angela Merkel e si guarderà bene dal dire che se anche la nostra destra avesse avuto una figura dello stesso spessore, le cose sarebbero andate meglio.
Si tratta di un G7 particolare, lo zar/comunista Wladimir Putin non è più della partita e Donald Trump, tanto per non smentirsi, non utilizza toni concilianti.
I personaggi più discussi sembrano essere i più stimati da Matteo Salvini; in ossequio a quello stile nazionalistico poco gradito a chi vorrebbe che l’intero pianeta diventasse una grande famiglia.
Dal canto suo Salvini ha tranquillizzato gli amministratori dei palazzi signorili le imprese di pulizia e le imprese edili.
Gli immigrati regolari, che rappresentano l’ottanta percento di portinai, addetti alle pulizie e muratori, pur avendo privilegi inferiori a quelli riservati ai cani dell’onorevole Brambilla, potranno rimanere in Italia.
Salvini sa che essere regolari è facile, basta conoscere la lingua e quegli impedimenti burocratici che affliggono milioni di italiani perché mai dovrebbero essere un problema per gli extracomunitari?
Se oltre a lavorare però intendono mettere al mondo dei figli, costoro non saranno italiani, non potranno votare né candidarsi per nessuna carica elettiva, del resto anche i cani dell’onorevole Brambilla, almeno per il momento, non votano e non diventeranno parlamentari.

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/

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