Il governo non perde un’occasione per
dirci che riuscirà ad abbassare le tasse e spendere più denaro per abrogare la
Legge Fornero ed erogare il reddito di cittadinanza.
Lo stile del nostro governo si
discosta molto da quello utilizzato da Winston Churchill nel 1940; lo statista
britannico promise lacrime, sudore e sangue ma la Gran Bretagna vinse la guerra,
liberò l’India dalla condizione coloniale e progredì diventando uno di quegli
stati europei che offrono interessanti opportunità a tanti giovani brillanti anche
italiani mentre l’Italia non costituisce un’opportunità per giovani degli stati
che accolgono i nostri.
In Italia l’ufficio di collocamento
che funziona meglio, è quello di cui si servono i politici, chi sceglie un
altro percorso incontra più difficoltà.
Per raggiungere grandi traguardi
senza soffrire servirebbe il ministero della bacchetta magica.
Un possibile ministro potrebbe essere
il divino Otelma, simpatico personaggio televisivo, ma fra tanti piccoli
imprenditori che acquistano spazi pubblicitari sulle televisioni private per
vendere i numeri fortunati agli scommettitori, è possibile trovare il ministro
adatto e anche qualche sottosegretario.
Se l’iniziativa non dovesse
funzionare, avremmo aiutato e gratificato qualche piccolo imprenditore.
Senza la bacchetta magica, i novelli
governanti, che accettano di buon grado il titolo di populisti, rischiano di
trasformarsi in un partito sfascista.
Non sarebbe una novità, alcuni avversari
di Winston Churchill avevano lo stesso stile, in patria evocavano lo spirito
nazionalistico ma intanto vendevano armi, viveri e attrezzature all’esercito e
portavano i soldi ricavati all’estero con l’intento di espatriare, godersi la
vita e lasciare al popolo l’onere di ricostruire.
Il presidente del consiglio, apparendo
fra Di Maio e Salvini, riporta alla memoria la commedia goldoniana Arlecchino
servitore di due padroni.
I vicepremier però devono tenerselo buono,
in caso di insuccesso, l’avvocato diverrà utile per trovare le attenuanti.
Durante l’imminente G7 Giuseppe Conte
incontrerà Angela Merkel e si guarderà bene dal dire che se anche la nostra
destra avesse avuto una figura dello stesso spessore, le cose sarebbero andate
meglio.
Si tratta di un G7 particolare, lo
zar/comunista Wladimir Putin non è più della partita e Donald Trump, tanto per
non smentirsi, non utilizza toni concilianti.
I personaggi più discussi sembrano
essere i più stimati da Matteo Salvini; in ossequio a quello stile
nazionalistico poco gradito a chi vorrebbe che l’intero pianeta diventasse una
grande famiglia.
Dal canto suo Salvini ha
tranquillizzato gli amministratori dei palazzi signorili le imprese di pulizia
e le imprese edili.
Gli immigrati regolari, che rappresentano
l’ottanta percento di portinai, addetti alle pulizie e muratori, pur avendo privilegi
inferiori a quelli riservati ai cani dell’onorevole Brambilla, potranno
rimanere in Italia.
Salvini sa che essere regolari è
facile, basta conoscere la lingua e quegli impedimenti burocratici che
affliggono milioni di italiani perché mai dovrebbero essere un problema per gli
extracomunitari?
Se oltre
a lavorare però intendono mettere al mondo dei figli, costoro non saranno
italiani, non potranno votare né candidarsi per nessuna carica elettiva, del
resto anche i cani dell’onorevole Brambilla, almeno per il momento, non votano
e non diventeranno parlamentari.
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/308581/diversamente-politici/
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