I partiti che sostengono il governo,
in un certo senso, stanno vivendo la propria adolescenza.
M5S, dopo aver conquistato alcune
città senza entusiasmare più di tanto, è diventato partito di governo, la Lega
sta vivendo la prima esperienza di governo senza i suoi alleati storici.
Considerando l’età di Berlusconi è
legittimo se non auspicabile che si ritiri.
Nessun alleato osa dirglielo ma,
anche nel suo partito, sono in tanti a sperare che si faccia da parte.
Per la Lega è un’occasione d’oro per
reinventarsi.
Dopo i tuonanti “Roma ladrona” per
poi finire a subire condanne per appropriazione indebita e non solo.
Dopo il “Mai coi fascisti” proclamato
a gran voce soprattutto da Bossi per non smentire la militanza, sua e di Maroni
nella sinistra extraparlamentare, prontamente rinnegata quando la Lega si alleò
con Forza Italia, la prospettiva di ridisegnare un percorso alternativo è
tutt’altro che da sottovalutare.
Il Movimento a Cinque Stelle che si
comporta da alleato e non da padrone, potrebbe aiutare la Lega a ridimensionare
quella vena di nazionalismo che poco si concilia con la cultura italiana.
In Italia, pur nel rispetto delle
altre religioni, si risente della presenza della chiesa assai diffusa sul
territorio e ricca d’iniziative apprezzate anche dalla società civile, compreso
chi non è cattolico.
Meglio evitare le semplici panacee
protezionistiche e affermare che anche i paesi sottosviluppati, i cui gli abitanti
più fortunati lavorano per duecento euro al mese, hanno diritto ad avere il
loro sviluppo.
A Trump non sta bene, lui dice di
pensare all’America, anche quando nega agli americani poveri il diritto di curarsi
e, nel contempo, chiede più denaro per
le forze armate con lo scopo di tutelare l’ordine pubblico mondiale.
Dopotutto aver abbandonato la Trump
Tower, per accomodarsi in quella piccola bicocca che si chiama Casa Bianca,
merita un risarcimento.
Sollazzarsi ogni tanto con qualche
pornostar va bene ma bisogna pensare al futuro; per evitare che i centri
direzionali del Dubai o di Hong Kong superino quelli americani; per riuscire
nel suo intento ha studiato la strategia dei dazi.
Tornando in Italia, non è necessario
ammettere che il centro destra, specialmente negli ultimi anni, pur avendo al
proprio interno ex democristiani ed ex socialisti, era poco simile alle posizioni
dei loro statisti più famosi che rispondono ai nomi di Alcide De Gasperi Aldo
Moro e Sandro Pertini.
Considerando che la sinistra
“addestrata” non si capisce bene che strada intenda percorrere, i leghisti potrebbero
iniziare un percorso diverso, arrivando persino a parlare della resistenza senza
sottintendere che si tratta del filamento contenuto nelle lampadine.
Il Movimento a Cinque Stelle, dopo l’accordo
con una forza politica avversa, sta imparando l’arte del compromesso.
L’antipolitica, versione riveduta e
corretta del: “Roma ladrona”, è sparita o pesantemente ridimensionata.
L’intenzione di lottare contro gli
sprechi va bene ma, in ambito economico, c’è da migliorare ancora.
Una buona dose di umiltà e di fiducia
in quei pubblici dipendenti che hanno maturato esperienze importanti
riscuotendo approvazione, può essere di grande aiuto, specialmente a quei
politici sprovvisti di capacità manageriali ma abili nel conquistare il
consenso degli elettori.
Poi, come spesso accade a chi ha il
privilegio di parlare in pubblico, sarà facile per loro impossessarsi dei
meriti.
Occorre essere consapevoli che il rapporto
fra datori di lavoro e dipendenti, è regolamentato da fattori esterni che
nessuna legge può prevedere.
E’ altresì noto che sia fra gli
imprenditori sia fra i lavoratori si annidano profittatori e parassiti.
La stessa classe politica non ne è
immune, tuttavia in tutte queste categorie professionali molte persone gioiscono
per essere consapevoli di essere utili, si guadagnano da vivere lavorando con
serietà e dedizione, svolgendo un apprezzabile servizio per l’intera comunità.
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