Inostri amici leghisti, nell’intento
di promuovere la loro azione di governo, continuano a propinarci i loro proclami
arricchiti da fantasiose interpretazioni in ambito legale ed economico.
Matteo Salvini, con toni meno duri
rispetto a quelli utilizzati nei confronti degli extracomunitari che non
rispettano le nostre leggi, chiede indulgenza per la Lega. Poi, usando lo stile che gli è solito, rincara
la dose sostenendo che la pretesa da parte dello Stato di riavere indietro il
denaro percepito irregolarmente dall’accoppiata Bossi Belsito, sia un attacco
alla democrazia.
Non contento ha dichiarato anche che
il presidente dell’Inps Tito Boeri, quando afferma che abbiamo bisogno degli
immigrati per tenere in ordine i conti dell’istituto, offende gli italiani.
Il vicepresidente del consiglio quasi
laureato in storia, si ritiene professore di economia e, oltre a Tito Boeri, intende
istruire anche il professor Monti e la professoressa Fornero; non sembra invece
intenzionato a dare lezioni in Europa, forse ha poco credito o forse, pur
essendo stato parlamentare europeo, riteneva più utile girare per l’Italia e
farsi riprendere insieme a qualche simpatizzante che indossava una maglietta
con scritto Salvini premier.
Sulle vicende degli imprenditori
arrestati nel catanese per l’organizzazione di bancarotte fraudolente e altri
ladrocini da parte di alcuni amministratori che usavano i fondi del comune come
un bancomat per organizzare cene con gli amici e pagare prestazioni mai avvenute,
invece non ha preso posizione, i danni subiti da dipendenti, banche, fornitori
ed erario sono irrilevanti.
A quei bancarottieri e amministratori
non dispiace che l’attenzione sia dirottata sui passeggeri dei natanti.
I meno giovani come me, ascoltando
gli spot, ricordano i tempi in cui il povero Paolo Ferrari diceva che non avrebbe
cambiato un fustino di Dash con due contenenti detersivi di un’altra marca,
probabilmente non sapeva che in un solo stabilimento si produceva tutto il
detersivo che le ditte proprietarie dei marchi vendevano.
La pubblicità è lo strumento
appositamente studiato per orientare le scelte del pubblico, ma spesso
nascondono vere e proprie panzane.
Neanche a farlo apposta di recente su
Mediaset è stato trasmesso il simpatico film interpretato da Diego Abbatantuono
“Cose dell’altro mondo”.
Si tratta di una curiosa parodia che
smonta una miriade di luoghi comuni, contro gli extracomunitari.
E’ risaputo che la Lega non ama quel
film, quando uscì nelle sale ci fu persino un’interrogazione parlamentare; il
pretesto fu che il film aveva ottenuto un finanziamento ma forse i nostri amici
leghisti temevano che gli italiani considerino gli extracomunitari più utili di
loro.
Angelino Alfano lo affermò senza
mezzi termini quando in seguito ad uno dei frequenti attacchi affermò che
Matteo Salvini, al massimo potava fare il ministro delle Zanzare.
In effetti l’ex ministro fu un
tantino duro col collega ex alleato, poteva lasciargli anche le Mosche, a patto
che non si interessasse dei Formigoni.
La scelta di trasmettere il film,
effettuata da Mediaset, sembra un modo per prendere le distanze dal dilagare di
questi luoghi comuni; nessun leghista però ha sollevato obiezioni contro
Mediaset, nei momenti di bisogno, con la minaccia di dover restituire una somma
di denaro ingente è meglio tenersi buoni gli amici ricchi sperando che, per
mettere le mani sui voti di quegli elettori che si lasciano convincere dagli
spot, si servano ancora del loro partito.
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