Dopo la terribile notizia del crollo
del ponte a Genova, Di Maio adottando il consueto stile giudicante, ha tuonato
che sarà revocata la concessione alla Società Autostrade, Toninelli più
guardingo ha detto che la questione sarà esaminata.
I lavoratori della società non devono
preoccuparsi, potrebbero addirittura diventare pubblici dipendenti in aggiunta
a quelli che sarà necessario assumere perché in Italia le aziende pubbliche
hanno sempre più bisogno di personale rispetto a quelle private.
La scelta toccherà ai ministri
competenti sperando che la commissione europea non abbia niente a ridire
sull’equilibrio finanziario spesso messo in crisi dalla cattiva gestione delle
aziende statali.
M5S forse ritiene che il problema
dell’efficienza nel pubblico impiego sia già risolto, il nepotismo è stato
debellato, non ci sono più primari che in ospedale sono conosciuti soltanto
perché una targhetta indica il loro nome fuori da uno studio aperto soltanto
per le pulizie, perché loro devono impiegare il loro prezioso e ben remunerato
tempo ad incontrare gli informatori medico scientifici davanti ad un bel piatto
di ostriche o a partecipare a convegni “scientifici” organizzati nelle isole
caraibiche.
Alcuni parlamentari per solidarietà,
sprecano il loro tempo presentando migliaia di emendamenti alla camera e al
senato o, nel caso siano parlamentari europei, vanno a Bruxelles bevono una
birra, non presenziano a nessuna seduta e poi tornano in Italia dicendo che
l’Europa non capisce niente.
In tutta questa bagarre è doveroso
pensare ai camionisti, principali fruitori delle autostrade; a loro non
interessa troppo chi ci sia al governo, si accontenterebbero di avere
autostrade scorrevoli e sicure; il loro lavoro è utile, è il caso di ringraziali
senza dimenticare che se fossero efficienti al pari di certi specialisti della
parola, gli scaffali dei supermercati sarebbero vuoti.