La commissione europea ha rivisto le
stime riguardanti deficit e crescita.
La crescita, che secondo le
previsioni del governo dovrebbe coprire gli aumenti di spesa, si annuncia
impietosamente più bassa del previsto pertanto, se le stime della commissione
europea sono affidabili, la pubblica amministrazione spenderà più denaro e ne
incasserà di meno.
Il governo può dire che questa è la
volontà degli italiani, evitando di divulgare certe battute che si dicono gli
amici quando parlano fra loro del tipo: “hai visto cosa sono stato capace di
fargli credere?”
E’ una questione di figure
professionali, le aziende che vogliono rimanere sane e competitive scelgono con
cura i propri dirigenti in certi casi spendono cifre alte per trattenere i
talenti e non farseli strappare dalla concorrenza.
In politica le logiche sono molto
diverse, ha successo chi è abile nel convincere gli elettori e dopo le elezioni
tanti leader o presunti tali presentano il conto esigendo posizioni di
prestigio per i loro meriti elettorali.
Costoro, se paragonati ai dirigenti
delle aziende sane, anziché ambire al titolo di amministratore delegato possono
al massimo proporsi come imbonitori delegati.
La politica però non li scarica
perché e cosciente che non conviene rinunciare alle loro qualità.
L’azione di governo risente di questo
clima e i partiti cercano di affiancare ai cacciatori di consenso persone di
buon senso per limitare i danni.
La poca credibilità da parte della
commissione europea è figlia di questo stato di cose, se da un lato è legittimo
reclamare la sovranità nazionale dall’altro è anche legittimo avere quella
cautela necessaria affinché i problemi di un paese membro della comunità non
danneggino gli altri stati membri.
Quello che si dicono all’interno dei
singoli partiti amministratori e imbonitori è strettamente coperto da privacy.
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