L’Obamacare rimane. Anche se Trump
durante la campagna elettorale aveva annunciato con voce altisonante che lo
avrebbe cancellato, i parlamentari statunitensi, a maggioranza repubblicana
hanno deciso di non cancellarlo.
Una parte del partito repubblicano ha
votato insieme ai democratici.
Il tutto è avvenuto senza che
nascesse un partito che si chiama Rrrepubblicano o Repubblicccano.
I contrari, pur manifestando disaccordo con
il loro leader, rimangono dello stesso partito; sanno bene che fra otto anni al
massimo Trump non sarà più il leader così come Obama non lo è più per i
democratici.
Un ragionamento che non fa una
grinza, e afferma due principi elementari: non esiste un padrone del partito,
il parlamentare rende conto ai cittadini che l’hanno eletto.
In teoria dovrebbe essere così anche
in Italia, l‘art, uno della costituzione, al comma due dice che la sovranità
appartiene al popolo, non ai tanti leader dei tanti partiti.
Considerando la propensione di alcuni
leader a trasformare i militanti in propri impiegati, utilizzando talvolta
metodi che hanno poco a che vedere con la democrazia la difesa dell’art. uno è
strategica e fondamentale, sia per il comma due sia per il comma uno in cui si
afferma che L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Il comma uno è ostico per i
cosiddetti furbetti del cartellino e anche per i furbetti del cadreghino cioè i
loro capi che non riescono o non vogliono controllarli.
E’ anche oggetto di un profondo esame
da parte dei sostenitori del reddito di cittadinanza, il messaggio è arrivato
forte e chiaro: prima ti garantisco il reddito poi vediamo se c’è anche il
lavoro.
Come elemento di persuasione è stato
efficace, ha consentito a molti militanti pentastellati di andare in gita premio
in parlamento.
Come si possa controllare che i percettori del reddito di
cittadinanza non lavorino in nero o per un’azienda estera non l’ha spiegato
nessuno, i furbetti del redditino si stanno già fregando le mani.
L’altra particolarità e che nessuno chiede
di tornare a votare.
Che piaccia o no Trump è il presidente, anche se il parlamento non
lo sostiene, nessuno si sogna di indire nuove elezioni.
Forse i nostri amici
americani preferiscono concentrarsi di più sull’azione legislativa e di governo
e di meno sulle chiacchere.
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