lunedì 27 marzo 2017

Parlamentari o impiegati di partito?

L’Obamacare rimane. Anche se Trump durante la campagna elettorale aveva annunciato con voce altisonante che lo avrebbe cancellato, i parlamentari statunitensi, a maggioranza repubblicana hanno deciso di non cancellarlo.
Una parte del partito repubblicano ha votato insieme ai democratici.
Il tutto è avvenuto senza che nascesse un partito che si chiama Rrrepubblicano o Repubblicccano.  
I contrari, pur manifestando disaccordo con il loro leader, rimangono dello stesso partito; sanno bene che fra otto anni al massimo Trump non sarà più il leader così come Obama non lo è più per i democratici.
Un ragionamento che non fa una grinza, e afferma due principi elementari: non esiste un padrone del partito, il parlamentare rende conto ai cittadini che l’hanno eletto.
In teoria dovrebbe essere così anche in Italia, l‘art, uno della costituzione, al comma due dice che la sovranità appartiene al popolo, non ai tanti leader dei tanti partiti.
Considerando la propensione di alcuni leader a trasformare i militanti in propri impiegati, utilizzando talvolta metodi che hanno poco a che vedere con la democrazia la difesa dell’art. uno è strategica e fondamentale, sia per il comma due sia per il comma uno in cui si afferma che L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Il comma uno è ostico per i cosiddetti furbetti del cartellino e anche per i furbetti del cadreghino cioè i loro capi che non riescono o non vogliono controllarli.
E’ anche oggetto di un profondo esame da parte dei sostenitori del reddito di cittadinanza, il messaggio è arrivato forte e chiaro: prima ti garantisco il reddito poi vediamo se c’è anche il lavoro.
Come elemento di persuasione è stato efficace, ha consentito a molti militanti pentastellati di andare in gita premio in parlamento. 
Come si possa controllare che i percettori del reddito di cittadinanza non lavorino in nero o per un’azienda estera non l’ha spiegato nessuno, i furbetti del redditino si stanno già fregando le mani.
L’altra particolarità e che nessuno chiede di tornare a votare
Che piaccia o no Trump è il presidente, anche se il parlamento non lo sostiene, nessuno si sogna di indire nuove elezioni. 
Forse i nostri amici americani preferiscono concentrarsi di più sull’azione legislativa e di governo e di meno sulle chiacchere.


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