lunedì 19 giugno 2017

Ancora Macron

L’affermazione di Macron in Francia è stata plebiscitaria.

Il giovane presidente sembra aver tutte le carte in regola per far bene.

Dal suo curriculum si ha la percezione di un uomo preparato sia sul versante umanistico sia su quello economico.

I francesi si sono fidati di lui ora dovrà ricambiare la fiducia ottenuta.

Macron si trova nella stessa situazione in cui si trovò Davide dopo aver ucciso il gigante Golia; in seguito dopo essere diventato Re compì un crimine orrendo di cui si pentì, il potere gli aveva dato un po’ alla testa.

Dovrà stare attento, rimanere coi piedi per terra, è normale che gli avversari lo attaccheranno i fatti diranno più delle parole.

Anche Marine Le Pen ha avuto la sua piccola vittoria: per la prima volta in vita sua è entrata nel parlamento francese.

In precedenza era stata un europarlamentare ma, considerando il suo amore per l’Europa, c’è da dubitare che sia stata utile ai cittadini europei.

E’ la solita diatriba, il popolo si domanda se i politici servono alle istituzioni o se si servono di esse per fare la bella vita alle spalle dei contribuenti.

Vedere un antieuropeista sedere al parlamento europeo è come apprendere che un vegano si è iscritto a un ipotetico club della bistecca.


Non si può escludere che il suo compito sia quello di costituire un corpo di “genio guastatori” in chiave antieuropeista e che soprattutto eviti l’eventuale formazione di un parlamento intercontinentale, che guarda alle esigenze di tutti gli stati del mondo compresi i più svantaggiati.


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