L’affermazione di Macron in
Francia è stata plebiscitaria.
Il giovane presidente sembra
aver tutte le carte in regola per far bene.
Dal suo curriculum si ha la
percezione di un uomo preparato sia sul versante umanistico sia su quello
economico.
I francesi si sono fidati di
lui ora dovrà ricambiare la fiducia ottenuta.
Macron si trova nella stessa
situazione in cui si trovò Davide dopo aver ucciso il gigante Golia; in seguito
dopo essere diventato Re compì un crimine orrendo di cui si pentì, il potere
gli aveva dato un po’ alla testa.
Dovrà stare attento, rimanere
coi piedi per terra, è normale che gli avversari lo attaccheranno i fatti diranno
più delle parole.
Anche Marine Le Pen ha avuto
la sua piccola vittoria: per la prima volta in vita sua è entrata nel
parlamento francese.
In precedenza era stata un europarlamentare
ma, considerando il suo amore per l’Europa, c’è da dubitare che sia stata utile
ai cittadini europei.
E’ la solita diatriba, il
popolo si domanda se i politici servono alle istituzioni o se si servono di
esse per fare la bella vita alle spalle dei contribuenti.
Vedere un antieuropeista
sedere al parlamento europeo è come apprendere che un vegano si è iscritto a un
ipotetico club della bistecca.
Non si può escludere che il
suo compito sia quello di costituire un corpo di “genio guastatori” in chiave
antieuropeista e che soprattutto eviti l’eventuale formazione di un parlamento
intercontinentale, che guarda alle esigenze di tutti gli stati del mondo
compresi i più svantaggiati.
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