Tanto per non smentirsi, i
nostri amici parlamentari sono riusciti a non approvare la nuova legge
elettorale.
I franchi tiratori, fenomeno
ricorrente fra i parlamentari della prima repubblica, hanno fatto saltare
l’accordo.
Era scontato che PD e M5S si
attaccassero vicendevolmente.
Ci aveva provato anche
Bersani a patteggiare con Grillo ma poi decise che non era il caso.
Renzi si era illuso di
riuscirci ma gli accordi presi a tavolino sono stati smentiti dal voto e l’ex
presidente del consiglio non ha esitato ad attaccare Beppe Grillo.
L’ex comico non è sceso nei
dettagli del mancato accordo, tanto per cambiare ha tirato fuori dal cilindro
lo slogan di andare subito al voto.
Un eventuale accordo sarebbe
stato controproducente per la politica M5S, è più proficuo rimanere con le mani
in tasca e continuare a dire che tutti gli appartenenti agli altri partiti
devono andare a casa.
Considerando che l’unica
capacità riconosciuta a Grillo è di saper parlare, le elezioni sono lo scenario
più favorevole, speriamo che non si approvi una legge per effetto della quale
si vada al voto ogni sei mesi.
Non è dato sapere se il buon
Grillo si rende conto di non avere sufficienti capacità di governo, sono in
tanti a dirlo ma lui non li crede.
Nel caso in cui non se ne
renda conto, non si può accusarlo di non aver ritegno a caricare sulle spalle
degli italiani il peso della propria incapacità.
Anche se non strappa
l’applauso, il Pd di fatto governa.
Le lotte intestine l’hanno
lacerato, sono nati nuovi partiti, non è un bene per gli italiani.
Applicare la democrazia
all’interno del partito significa combattere anche aspramente per affermare le
proprie idee ma accettare le leadership che si affermano con sistema democratico anche se sgradite.
Se nel partito non regna la
democrazia è meglio che si sciolga.
La destra invece è da
ripensare. Anziché scorporare Fratelli d’Italia FI avrebbe dovuto incorporare
la Lega. C’è però il pericolo dell’Opa di
Vivendi su Mediaset, se i transalpini dovessero acquisire l’azienda, il partito
potrebbe cambiare il nome in Forza Francia e i leghisti si troverebbero
spiazzati.
Forza Italia senza la Lega
Nord e Fratelli d’Italia non è in grado di andare da nessuna parte. La
strategia di utilizzare voti di protesta attratti da alleati oltranzisti per
conservare una parvenza di moderatezza, può sembrare utile ma è una presa in
giro per gli italiani.
L’evoluzione in senso civico delle società si basa su due caratteristiche fondamentali:
conoscenza e amore per il prossimo.
Speriamo che i nostri
timonieri individuino i punti cardinali, consentendo alle loro bussole di
funzionare.
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