Più di una volta alcuni giornalisti
hanno descritto la fine del governo Berlusconi come un “Colpo di stato”
organizzato con la complicità delle massime autorità della nazione.
Altri giornalisti, invece accusano Berlusconi,
di aver governato male e rischiato di rendere problematica la sostenibilità del
debito pubblico.
Chi è fedele a Berlusconi appoggia la
prima tesi, gli avversari preferiscono la seconda.
Coloro che non sono né alleati né
contrari si domandano: è più corretto ritenere “Colpo di Stato” destituire un
premier oppure operare in modo scellerato infischiandosene se poi lo Stato
finisce in bancarotta.
Chi s’intende di economia e finanza
non si pone la questione di come si chiama il leader, al contrario si auspica
che chiunque governi abbia le capacità necessarie per contenere i costi e
combattere l’evasione fiscale in modo che non si debba scegliere fra l’aumento
delle tasse o il rischio di rendere insostenibile il debito pubblico.
Gli amici del Movimento A Cinque
Stelle non entrano troppo in queste problematiche, preferiscono il filone mediatico
giudiziario.
E’ una scelta più che lecita, è un
loro sacrosanto diritto parlarne, fa aumentare la popolarità del relatore che
s’improvvisa giudice per le indagini preliminari.
Sorge però il dubbio che non parlarne
sia un espediente per mettere al riparo l’eventuale classe dirigente del loro
partito qualora diventasse forza di governo.
Sono in molti a temere che gli amici
del Movimento A Cinque Stelle, con l’intento di mantenere le promesse
elettorali, facciano danni peggiori.
E’ inappropriato considerare l’azione
di M5S un tentativo di colpo di stato?
Alcuni segnali purtroppo si vedono.
Una lobby di teatranti, attraverso la
Grillo e Casaleggio associati, ha costruito un ascensore della celebrità
portando alla ribalta nuovi personaggi che non vanno d’accordo con nessun
appartenente ad altri partiti.
Considerando il caso esploso in
questi giorni che vede come protagonista il produttore cinematografico Harvey
Weinstein, la lobby ha tutte le ragioni di questo mondo per far sentire la propria
voce.
I manovratori però hanno il potere di
decidere chi portare in alto e chi spedire in cantina; può capitare che un
Pizzarotti o una Cassimatis qualsiasi non recitino bene, ai manovratori non
gliene importa un Fico e li scaricano.
Per salire in alto bisogna recitare
bene la parte, i migliori vanno a recitare in parlamento.
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