mercoledì 11 ottobre 2017

Colpo di Stato

Più di una volta alcuni giornalisti hanno descritto la fine del governo Berlusconi come un “Colpo di stato” organizzato con la complicità delle massime autorità della nazione.
Altri giornalisti, invece accusano Berlusconi, di aver governato male e rischiato di rendere problematica la sostenibilità del debito pubblico.
Chi è fedele a Berlusconi appoggia la prima tesi, gli avversari preferiscono la seconda.
Coloro che non sono né alleati né contrari si domandano: è più corretto ritenere “Colpo di Stato” destituire un premier oppure operare in modo scellerato infischiandosene se poi lo Stato finisce in bancarotta.
Chi s’intende di economia e finanza non si pone la questione di come si chiama il leader, al contrario si auspica che chiunque governi abbia le capacità necessarie per contenere i costi e combattere l’evasione fiscale in modo che non si debba scegliere fra l’aumento delle tasse o il rischio di rendere insostenibile il debito pubblico.
Gli amici del Movimento A Cinque Stelle non entrano troppo in queste problematiche, preferiscono il filone mediatico giudiziario.
E’ una scelta più che lecita, è un loro sacrosanto diritto parlarne, fa aumentare la popolarità del relatore che s’improvvisa giudice per le indagini preliminari.
Sorge però il dubbio che non parlarne sia un espediente per mettere al riparo l’eventuale classe dirigente del loro partito qualora diventasse forza di governo.
Sono in molti a temere che gli amici del Movimento A Cinque Stelle, con l’intento di mantenere le promesse elettorali, facciano danni peggiori.
E’ inappropriato considerare l’azione di M5S un tentativo di colpo di stato?
Alcuni segnali purtroppo si vedono.
Una lobby di teatranti, attraverso la Grillo e Casaleggio associati, ha costruito un ascensore della celebrità portando alla ribalta nuovi personaggi che non vanno d’accordo con nessun appartenente ad altri partiti.
Considerando il caso esploso in questi giorni che vede come protagonista il produttore cinematografico Harvey Weinstein, la lobby ha tutte le ragioni di questo mondo per far sentire la propria voce.
I manovratori però hanno il potere di decidere chi portare in alto e chi spedire in cantina; può capitare che un Pizzarotti o una Cassimatis qualsiasi non recitino bene, ai manovratori non gliene importa un Fico e li scaricano.

Per salire in alto bisogna recitare bene la parte, i migliori vanno a recitare in parlamento.

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