Intervistato da Bruno Vespa
l’intramontabile Berlusconi, ha illustrato le proprie strategie per vincere.
Ovviamente ha sostenuto la
sua tesi (o il suo slogan) che soltanto una formazione di centrodestra può far
bene all’Italia.
Ha enfatizzato il suo ruolo
di anticomunista.
Ricordando gli antichi slogan
democristiani del dopoguerra del tipo “I comunisti mangiano i bambini” sarà
convinto di aver impedito a tanti politici che militarono nel vecchio PCI di far
strage di pargoli innocenti.
In seguito ha rilanciato
l’idea dell’aliquota unica per tutti sostenendo che in tal modo gli evasori si
ravvedrebbero e inizierebbero a pagare le tasse.
Se tanto mi da tanto, si
potrebbero abbassare i prezzi nei negozi sperando che le grandi organizzazioni
malavitose smettano di delinquere.
Non possiamo escludere che
anche M5S sia convinto di arginare la delinquenza grazie al reddito di
cittadinanza.
Nel caso di Fabrizio La Gaipa,
imprenditore risultato primo dei non eletti fra i candidati M5S, arrestato per
estorsione, il reddito di cittadinanza non serviva.
Allo stesso modo il sostegno
di Cancelleri Di Maio e Di Battista, non è bastato per evitare l’arresto.
Tornando a Berlusconi, fra le
righe ha detto che il premier non sarà Salvini.
Avendo bisogno dei voti della
lega, ha inserito nel programma un maggior controllo dell’immigrazione.
Dovendo però passare per
moderato non può assecondare la deriva trumpista lepeniana e antieuropeista
stile Brexit.
Per il povero Matteo, che per
aumentare i consensi ha persino tolto Nord dal nome del partito, si tratta di
una triste delusione.
Il suo ridimensionamento fa
sembrare moderata Giorgia Meloni che si è a sua volta proposta come leader.
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