Alla fine di quest’anno preelettorale certe notizie
clamorose appaiono come fuochi d’artificio.
Ogni partito cerca di concentrare la visibilità sugli
eventi che lo aiutano a raggiungere consenso o indebolire gli avversari.
Silvio Berlusconi è nuovamente indagato, il fascicolo pendente
a suo carico chiuso nel 2011 è stato riaperto per l’acquisizione di nuovi
elementi riguardanti l’indagine.
Fino a quando Silvio Berlusconi sarà in politica tutti gli
iscritti, compresi quelli che militano nei partiti alleati, anche se insigniti
di cariche importanti, appaiono come semplici impiegati.
Alcuni personaggi illustri, quali: Angelino Alfano ex
segretario di partito e Gianfranco Fini ex Presidente della Camera, non
contenti di essere considerati impiegati di partito se ne sono andati.
Nel partito ne rimangono tanti che, utilizzando toni pacati
ma decisi, parlano di complotto preelettorale.
Non sapremo mai se difendono il leader o la possibilità di
essere rieletti.
A dar manforte, una miriade di simpatizzanti inveisce sui
social network, nei confronti di inquisitori e avversari, rievocando passioni
d’antica memoria.
La nuova legge elettorale, necessaria per mettere
d’accordo i parlamentari eletti su chi deve comandare, è stata approvata
lasciando uno strascico pesante.
I favorevoli, per farla approvare, hanno ricorso ripetutamente
alla fiducia.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, non ha gradito il
merito né il metodo pertanto, dopo quattro anni di militanza, ha deciso di
lasciare il PD.
Meno pacata la reazione di Angelo Parisi, che rivolgendosi
a Ettore Rosato in un tweet ha scritto: ti bruceremo. In seguito, resosi conto
di aver detto una stupidaggine, si è scusato.
La stupidità è un nervo scoperto della nostra politica, il
Movimento a Cinque Stelle non ne è immune ma non gradisce che gli altri parlino
male di loro e s’indignano, quasi come se loro non avessero mai parlato male di
nessuno.
Forse per un vuoto normativo nessuna legge sancisce
l’interdizione temporale o perpetua dai pubblici uffici per stupidità, in tal
modo anche gli stupidi possono proporsi per occupare cariche pubbliche pagate
dallo Stato.
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